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Web designer: cosa faccio davvero quando progettiamo il tuo sito

  • Immagine del redattore: Gerardo Fortino
    Gerardo Fortino
  • 5 dic
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 1 giorno fa

Se cerchi un web designer, probabilmente hai già visto mille promesse: “sito bello”, “sito moderno”, “sito che spacca”. La verità è che un sito bello ma inutile è come una macchina di lusso senza motore: la guardi, sospiri, poi prendi l’autobus.


Io di mestiere faccio proprio questo: progetto siti che devono funzionare, convincere e durare nel tempo. In questa pagina ti spiego in cosa consiste davvero il mio lavoro, cosa puoi aspettarti da me e perché oggi non è più sufficiente “il cugino che smanetta”.


web designer

Chi è davvero il web designer (oltre i luoghi comuni)


Con “web designer” si indica la figura professionale che progetta e sviluppa la struttura complessiva di un sito web, occupandosi dell’architettura delle pagine, del layout, dell’esperienza di navigazione e delle prestazioni. Non è solo “grafica carina”: è progettazione applicata al tuo business.


Nei fatti, il mio lavoro è rendere le pagine:


  • comprensibili (capisci subito dove sei e cosa puoi fare),

  • utili (il sito non è un manifesto, ma uno strumento di lavoro),

  • coerenti con il tuo brand (colori, tono, messaggi, tutto racconta chi sei),

  • facili da usare su ogni dispositivo, dal telefono al desktop.



Il paragrafo “verità scomoda”


Web designer è una parola che negli anni è stata usata per coprire qualunque cosa: dal grafico improvvisato al programmatore full stack che ti butta lì un template prestampato con tre click. In realtà il ruolo si colloca a metà strada tra:


  • design visivo (come appare il sito),

  • user experience (UX) (come si muove l’utente nel sito),

  • logica tecnica (come il sito “regge” nel tempo).


Le definizioni più serie descrivono il web designer come la figura che progetta layout, wireframe, interfacce, garantisce la responsività, ottimizza le performance e lavora a stretto contatto con sviluppatori e team marketing.


Io, tradotto nel quotidiano, faccio questo: prendo il tuo obiettivo (vendere, farti contattare, raccontare la tua storia) e lo trasformo in pagine che portano le persone a fare ciò che ti serve, senza perdersi e senza annoiarsi.


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Web designer e sviluppatore non sono la stessa cosa


Qui andiamo di bisturi, alla Travaglio:no, web designer e sviluppatore non sono la stessa persona, e se qualcuno ti dice il contrario, o è un genio assoluto o ti sta vendendo un “tutto compreso” che in realtà è un “un po’ di tutto, fatto così così”.


  • Il web designer progetta l’interfaccia, l’esperienza, la struttura, i percorsi di navigazione.

  • Il web developer (o programmatore) implementa tutto questo con codice, framework, database, integrazioni.



Spesso le due figure si sovrappongono: un web designer può avere competenze di UX/UI e un minimo di sviluppo front-end, mentre lo sviluppatore può applicare e perfezionare i layout del designer.


Io mi muovo in quella zona ibrida: progetto il sito, curo il design, la UX, la struttura e spesso mi occupo anche dell’integrazione pratica (Wix, WordPress, WooCommerce, ecc.), collaborando quando serve con sviluppatori più tecnici per funzionalità avanzate.


Web designer, UX e UI: come si incastrano


Oggi non puoi parlare di web designer senza citare UX e UI:


  • UX (User Experience): riguarda come l’utente vive il sito nel complesso. Flussi, percorsi, frustrazioni, ostacoli, micro-soddisfazioni. I designer UX studiano bisogni, comportamenti, testano prototipi e migliorano costantemente

  • l’esperienza.

  • UI (User Interface): è il volto del sito. Bottoni, spaziature, tipografia, colori, icone, micro-animazioni. La UI traduce in pixel le scelte fatte in UX.


Nel mio lavoro concreto questo significa che prima penso a come l’utente si muoverà, poi disegno ciò che vedrà. Non il contrario.



Perché oggi il web design conta più che mai


Un po’ di numeri, così ci capiamo.


Negli ultimi anni le statistiche dicono che tra il 59% e oltre il 64% del traffico Internet globale arriva da dispositivi mobili. Tradotto: più della metà delle persone visiterà il tuo sito da uno smartphone.


Se il tuo sito:


  • non è responsive,

  • si vede male su schermi piccoli,

  • costringe a zoomare, scorrere in orizzontale o cercare i pulsanti col lanternino,

hai perso. Non “rischi di perdere”. Hai proprio perso.


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Le linee guida e i casi studio più seri insistono sul fatto che un sito deve essere progettato fin dall’inizio per essere mobile-first, rapido da caricare e usabile anche con una sola mano.


E qui torniamo al ruolo del web designer: qualcuno deve pensare prima a questi dettagli, non dopo, come fosse una toppa.


Perché un web designer deve conoscere l’accessibilità


C’è un altro pezzo spesso ignorato: l’accessibilità.


Il consorzio W3C, l’organismo che definisce gli standard del Web (HTML, CSS, ecc.), attraverso la Web Accessibility Initiative (WAI), ha pubblicato le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), considerate lo standard internazionale per rendere i contenuti web accessibili alle persone con disabilità.



Accessibilità significa, per esempio:


  • testi leggibili e ben contrastati,

  • contenuti fruibili anche tramite tastiera o lettori di schermo,

  • immagini con testi alternativi,

  • moduli compilabili senza percorsi a ostacoli.


Un web designer serio oggi non può ignorare questi aspetti: non è solo una questione etica, ma anche legale in molti Paesi e settori, e influenza direttamente l’esperienza degli utenti (che magari non si dichiarano “fragili”, ma hanno difficoltà visive, motorie o cognitive nelle situazioni reali).


Quando progetto il tuo sito, tengo conto di queste linee guida: non tutte possono essere applicate al millimetro in ogni progetto, ma l’obiettivo è sempre fare un sito che non escluda nessuno.


Web designer: cosa faccio quando iniziamo a lavorare insieme


Qui entro in prima persona e ti porto dentro il mio metodo.


1. Ascolto, analisi e studio del brand


Prima di aprire Figma, WordPress o qualunque altro strumento, faccio una cosa che sembra banale ma non lo è: ti ascolto.


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Questa fase comprende:


  • analisi del tuo settore e dei competitor,

  • raccolta del materiale esistente (logo, testi, brochure, vecchio sito),

  • definizione degli obiettivi: contatti, vendite, autorevolezza, posizionamento,

  • individuazione dello stile visivo e del tono di voce.


Le fonti più aggiornate sul mestiere del web designer insistono proprio su questa fase di analisi del progetto e studio del brand come momento chiave, da fare prima di qualunque bozza grafica.


Se saltassimo questo passaggio, avresti un sito generico, intercambiabile con altri cento.



2. Architettura delle informazioni e struttura del sito


Qui il lavoro si fa chirurgico.


Disegno:


  • la mappa del sito (quali pagine servono davvero),

  • le gerarchie (cosa è principale, cosa è di supporto),

  • i percorsi di navigazione (come si arriva a contattarti, acquistare, capire cosa fai).


Questa parte si chiama architettura delle informazioni e viene considerata la “spina dorsale” di un sito ben progettato.


Senza uno scheletro chiaro, il sito diventa un labirinto: l’utente gira, guarda, si stanca e chiude la scheda.


3. Wireframe e prototipi: il sito in bianco e nero


Prima di parlare di colori, io porto tutto… in bianco e nero.


Creo wireframe (schemi semplificati delle pagine) o prototipi cliccabili che mostrano:


  • dove vanno i testi,

  • dove vivono le immagini,

  • come si susseguono blocchi e sezioni,

  • dove si trovano i pulsanti chiave (call to action).



Anche nelle job description più tecniche, la creazione di wireframe e prototipi è considerata una delle responsabilità principali del web designer.

Questa fase è quella in cui ragioniamo insieme, sistemiamo, tagliamo e aggiustiamo prima di “innamorarci dei colori”.


4. Visual design: il vestito del tuo sito


Solo dopo passo a:


  • palette colori,

  • tipografia,

  • icone e illustrazioni,

  • eventuali micro-animazioni e transizioni.


Qui entra in gioco la mia parte più creativa: devo far sì che il sito rispecchi la tua identità e allo stesso tempo rispetti le migliori pratiche di leggibilità, contrasto e usabilità.


Anche qui le fonti autorevoli parlano di design centrato sull’utente, dove le scelte visive non sono estetica fine a se stessa ma strumenti per guidare l’attenzione e facilitare le azioni.


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5. Implementazione e collaborazione tecnica


A questo punto:


  • integro il design in un CMS (spesso WordPress, WooCommerce, o piattaforme simili),

  • collaboro con sviluppatori quando il progetto richiede funzionalità avanzate o integrazioni particolari,

  • ottimizzo le pagine per velocità, pesi delle immagini, struttura del codice front-end.



Il mio obiettivo è che non si crei il classico muro:

“Il designer ha fatto una cosa impossibile da sviluppare”“Lo sviluppatore ha distrutto il design”

Il sito deve funzionare e assomigliare a quello che abbiamo deciso insieme, non essere un compromesso al ribasso.


6. Test, accessibilità di base e ottimizzazione continua


Prima di considerare un progetto “chiuso”, faccio test su:


  • dispositivi diversi (mobile, tablet, desktop),

  • browser differenti,

  • velocità di caricamento,

  • comportamento dei form, dei bottoni, dei menu.


Dove possibile, applico principi ispirati alle linee guida WCAG (ad esempio contrasto cromatico, struttura logica dei titoli, testi alternativi alle immagini).

Poi, se il progetto prevede un percorso medio-lungo, analizziamo insieme:


  • quali pagine funzionano meglio,

  • dove gli utenti abbandonano,

  • cosa possiamo migliorare (test A/B su pulsanti, titoli, layout).


Il sito, se ci pensi, non è mai finito: è più simile a un negozio che curi ogni mese che a un’insegna di marmo.



In sintesi: cosa ti dà davvero un web designer


Riassumo, alla maniera secca:


  • Ti aiuto a capire cosa ti serve davvero, non cosa “va di moda”.

  • Progetto un sito coerente con il tuo brand, leggibile, usabile, accessibile.

  • Penso al mobile e alla realtà di chi naviga da uno smartphone in metro, non solo al monitor 27 pollici del grafico.

  • Traduco il tuo lavoro in pagine chiare, con percorsi logici e call to action sensate.

  • Lavoro perché il sito non sia solo bello oggi, ma gestibile e aggiornabile nel tempo.


Se ti serve qualcuno che “ti faccia un sito al volo”, probabilmente non sono la persona giusta. Se invece vuoi un web designer che ragioni sul tuo progetto come se fosse suo, allora possiamo iniziare a parlarne.




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Gerardo Fortino è un Designer di Siti Web specializzato in siti professionali, eCommerce e servizi SEO Google, attivo in tutta Italia.

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